Lettera USIC al Ministro della Difesa
Alla Signora
Ministro della Difesa
Dott.ssa Elisabetta TRENTA
R O M A
Signora Ministro,
La neonata Unione Sindacale Italiana Carabinieri, da Lei autorizzata in data 23 luglio u.s., nel presentarsi alla Sua attenzione quale Associazione nata per portare avanti non inutili battaglie ideologiche o di sistema, ma per rappresentare i diritti del personale in ogni forma consentita dalla Legge.
Per questi motivi, riteniamo che il confronto di idee debba essere il giusto cammino per raggiungere le doverose soluzioni.
A tal proposito e nell'attesa di un futuro e proficuo incontro, ci permettiamo di rappresentarLe un problema che si verrà a creare con la firma dei futuri contratti di lavoro dovendo giocoforza applicare l'art 45 del D. L.vo 95/2017 (Riordino delle Carriere) per il quale si deve trovare soluzione al fine di evitare inutili eventuali contenziosi tra il personale e l'Amministrazione Difesa.
L'art 45 comma 5, 6 e 10 del citato Decreto, riferendosi all'assegno ad personam, prevede che questi venga riassorbito da eventuali aumenti contrattuali. Proviamo a fare un esempio al fine di evidenziare la portata gravissima del problema. Un ex Appuntato S. qs (par. 121), vince il concorso e viene reinquadrato V. Brigadiere (par. 117). In questo caso, in virtù delle norme che prevedono la tutela del trattamento maturato, viene corrisposto un assegno ad personam per compensare la differenza economica. Ebbene nel prossimo futuro, sicuramente si dovrà portare a termine la fase contrattuale ed a questi colleghi, si rischia di non dare un centesimo di aumento perché ai sensi dell'art. 45 del D. L.vo 95/2017, gli aumenti vengono riassorbiti dall'assegno ad personam.
Si propone alla Sua attenzione di valutare come possibile soluzione di far inserire nella costruenda Legge di Bilancio, un apposito passaggio per correggere il famigerato articolo 45 del D.Lvo 95/2017.
Riteniamo infatti che la Legge di Bilancio sia il veicolo più utile per evitare che i costi del provvedimento possano ricadere nelle già esigue risorse stanziate per i correttivi al riordino.
L'importanza del problema è tale che se non sarà risolto nella Legge di Bilancio, si rischia di portarlo avanti per molti e molti anni creando un grave danno economico a quel personale che pur avendo una importante anzianità di servizio, si mette in gioco per migliorarsi nel grado. Infatti il problema riguarda le carriere apicali dei contrattualizzati e se pensiamo ai numeri importanti di colleghi che in questa fase transitoria e non, transiteranno nel ruolo superiore, ci renderemo conto del grave danno economico che gli infliggeremo. Praticamente resteranno senza contratto o parte di esso per molti anni.
Riteniamo altresì che la non correzione nel senso richiesto dell'art 45 provochi anche una forte futura penalizzazione pensionistica, ricordando che la Legge 365/1995 prevede che la pensione si calcola in base alla contribuzione versata.
Signora Ministro, crediamo che rappresentandoLe questo problema, non ci sia modo migliore per presentarci e per far conoscere il nostro modo di essere sindacato.
Sicuri e certi di un suo interessamento, le porgiamo i più cordiali saluti
Roma, li 08 agosto 2019
Unione Sindacale Italiana Carabinieri
Lettera USIC al Gen. C.A. Giovanni Nistri
AL Signor
Gen. C.A. Giovanni Nistri
Comandante Generale Arma Carabinieri
R O M A
Egr. Comandante
La neonata Unione Sindacale Italiana Carabinieri, nel presentarsi alla Sua attenzione quale Associazione nata per portare avanti non inutili battaglie ideologiche o di sistema, ma per rappresentare i diritti del personale in ogni forma consentita dalla Legge.
Per questi motivi, riteniamo che il confronto debba essere il giusto cammino per raggiungere le doverose soluzioni.
A tal proposito e nell'attesa di un futuro e proficuo incontro, ci permettiamo di rappresentarLe un problema che si verrà a creare dall'applicazione D. L.vo 95/2017 che può e deve trovare soluzione nei prossimi correttivi la cui delega scade il 30 settembre p.v., al fine di evitare inutili eventuali contenziosi tra il personale e l'Amministrazione.
L'art 45 comma 5, 6 e 10 del citato Decreto, riferendosi all'assegno ad personam, prevede che questi venga riassorbito da eventuali aumenti contrattuali.
Proviamo a fare un esempio al fine di evidenziare la portata gravissima del problema. Un ex Appuntato S. qs (par. 121), vince il concorso e viene reinquadrato V. Brigadiere (par. 117). In questo caso in virtù delle norme che prevedono la tutela del trattamento maturato, viene corrisposto un assegno ad personam per compensare la differenza economica. Ebbene nel prossimo futuro, sicuramente si dovrà portare a termine la fase contrattuale ed a questi colleghi, si rischia di non dare un centesimo di aumento perché ai sensi dell'art. 45 del D. L.vo 95/2017, gli aumenti vengono riassorbiti dall'assegno ad personam.
Se il problema non sarà risolto nei correttivi al riordino, rischiamo di portarlo avanti per molti e molti anni creando un grave danno economico a quel personale che pur avendo una importante anzianità di servizio, si mette in gioco per migliorarsi nel grado.
Infatti il problema riguarda le carriere apicali dei contrattualizzati e se pensiamo ai numeri importanti di colleghi che in questa fase transitoria e non, transiteranno nel ruolo superiore, ci renderemo conto del grave danno economico che gli infliggeremo. Praticamente resteranno senza contratto o parte di esso per molti anni.
Riteniamo altresì che la non rivisitazione nel senso richiesto dell'art 45 provochi anche una forte futura penalizzazione pensionistica, ricordando che la Legge 365/1995 prevede che la pensione si calcola in base alla contribuzione versata.
Egregio Comandante, crediamo che rappresentandoLe questo problema, non ci sia modo migliore per presentarci e per far conoscere il nostro modo di fare sindacato.
In attesa di un suo interessamento al fine di proporre in sede di tavolo Strategico e dei Capi di eliminare la parola "riassorbibile" dall'art. 45 del D.Lvo 95/2017 e pronti ad un eventuale confronto, le porgiamo i più cordiali saluti
Roma, li 07 agosto 2019
Unione Sindacale Italiana Carabinieri