Congressi

Esame proposte di Legge AC 875-A, AC 1060, AC 1702
“Norme sull’esercizio della libertà Sindacale del Personale delle
Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza”

 

FotoSignor Presidente, signori Onorevoli, permetteteci innanzitutto di ringraziarvi per l’opportunità concessa di contribuire con il nostro parere sui progetti di Legge per la Sindacalizzazione delle Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
In premessa occorre precisare che nell’Arma dei Carabinieri, la Rappresentanza Militare, relativamente alla tutela del diritto del personale, ha raggiunto, obiettivi invidiabili, quali il ricongiungimento familiare esteso anche al lavoro privato; il punto unico pensionistico Inps; la convenzione Noipa che garantisce pagamenti certi, rapidi e tanto altro.
Quindi per quando riguarda il mondo dei Carabinieri, ci si aspetta una riforma migliorativa rispetto alle attuali competenze della Rappresentanza Militare che, ha ben operato -in nome e per conto del benessere del personale- anche affrontando argomentazioni o materie escluse dalla sua competenza, oggi peraltro presenti nelle bozze di proposta di Legge.
A Ragione di ciò, nel Direttivo Nazionale della nostra Organizzazione Sindacale è presente il 45% di delegati dell’attuale Co.Ce.R. ed il 90% dei collaboratori a livello Nazionale e Regionale sono delegati Co.I.R. e Co.Ba.R. in carica. Il motivo è riconducibile alla importante professionalità ed autorevolezza posseduta, nonché al privilegio di essere stati votati con elezioni democratiche dai Carabinieri per rappresentare le loro esigenze e problematiche. Senza falsa modestia, riteniamo di avere le giuste capacità ed esperienze per entrare a pieno titolo in questo nuovo mondo, senza doverci giustificare dell’attuale doppio incarico.
Premesso ciò ed entrando nel merito dei provvedimenti in esame, ivi compreso il testo voluto dal Comitato Ristretto, possiamo certamente affermare che avendoli letti ed analizzati con molta attenzione, sinceramente condividiamo ben poco. Riteniamo che sia stato fatto un rilevante passo indietro rispetto al progetto originario (Corda). Questo a significare che probabilmente anche Voi, avete non poche perplessità sulla delicata riforma, al punto che avete richiesto di ridiscuterla ancorchè già avviato per la discussione Parlamentare.
Confidiamo che la rivisitazione del progetto possa consentirvi di trovare le giuste soluzioni affinchè si possa approvare una norma che garantisca il VERO diritto sindacale nel mondo militare. Il suggerimento che noi ci sentiamo di dare è quello di licenziare un provvedimento che prenda origine dagli articoli 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale), 39 (L'organizzazione sindacale è libera), 52 (L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica), della Costituzione Italiana. Praticamente chiediamo l’applicazione della Legge 300/1970 (statuto dei
 
lavoratori). Aggiungendo la limitazione accettabile del divieto di scioperare e quella di evitare la costituzione di sindacati Interforze. Su quest’ultimo passaggio, possiamo affermare che il mal funzionamento del Co.Ce.R. interforze è la dimostrazione palese sulla negatività della sindacalizzazione Interforze, aggiungendo ancora che le differenze e le esigenze tra le varie Forze Armate, porterebbero all’interno di questi Sodalizi non pochi problemi. Un esempio su tutti lo evidenziamo nelle vostre audizioni su “Strade Sicure” per capire le differenze di vedute ed i contrasti che si rilevano sull’argomento.
L’unico ostacolo all’applicazione della Legge 300/1972 lo identifichiamo nelle preoccupazioni esternate -nelle rispettive audizioni- dai vertici delle Forze Armate che a nostro avviso non hanno ragion d’essere per tre fondamentali motivi:
•    La militarità è cucita sulla pelle di ogni uomo o donna che indossa una divisa e non sarà certo la sindacalizzazione il motivo per far venir meno ai doveri verso il giuramento prestato. La militarità non deve essere considerata una condizione penalizzante del vivere comune. La stessa Costituzione Italiana (madre di tutte le Leggi) ci riconosce gli stessi diritti in quanto anche noi siamo cittadini italiani.
•    Le preoccupazioni esternate dai vertici delle Forze Armate, sembrano essere più una difesa del loro potere assoluto che una limitazione nel nostro dovere di militari.
•    La tutela del diritto nel lavoro non può che migliorare il lavoro stesso ed Il sillogismo -dei vertici militari- sindacato=non lavoro è assolutamente fuorviante per nascondere il vero problema che sarà gioco forza la fine del potere assoluto nelle gerarchie militari. Il regime autoritario sul militare sarà sostituito dall’azione di comando autorevole e democratica.
Per ultimo ci permettiamo di osservare che nessuna norma approvata potrà sostituire le volontà ed i risultati del confronto e della contrattazione democratica. Diciamo questo perché negli ultimi anni si è notata una grave disintermediazione dei Governi che non hanno ritenuto necessario il confronto -sin dal 2012-, con le parti sociali (Sindacati Polizia e Cocer sulle Leggi di Bilancio” art 8 bis D. Lvo 195/1995”) e dall’altra parte la apprezzata decisione di codesta IV^ Commissione Difesa della Camera di audire le neonate Associazioni Sindacali.
Certi che non deluderete le grandi aspettative che il personale con le stellette nutre in questa riforma, ringraziamo e salutiamo cordialmente.

Roma, li 26 Novembre 2019

L’Unione Sindacale Italiana Carabinieri

 

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